Il posto della donna è in cucina

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La Festa della Donna è una giornata celebrata l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che esse subiscono in molte parti del mondo. Approfitto per… complimentarmi… per la scelta ad hoc dell’odierno sciopero nazionale dei trasporti che in parte contribuirà ad ostacolare l’attesa celebrazione.

Nel corso degli anni la ricorrenza sta perdendo in molti paesi l’originario significato per assumere una connotazione di mero carattere commerciale. Senza contare che, per tutte le donne del mondo, l’8 marzo è un giorno lavorativo. E se il lavoro è stata una di quelle importanti conquiste sociali, è anche vero che ad oggi – per la stragrande maggioranza delle donne – è occasione di discriminazione. Non solo economica.

Qualche anno fa, attraversando il parcheggio del lavoro al buio con in mano il rametto di mimose che mi avevano regalato, mi ritrovai a domandarmi quante donne proprio quel giorno fossero state stuprate e ritrovate morte col loro rametto lì a fianco. Se questi sono i pensieri di una donna il giorno in cui si celebrano le sue conquiste, le sue lotte, i suoi sacrifici, o io sono pazza, o i miei pensieri rispecchiano una realtà molto lontana da quella che dovrebbe essere. Ammettiamolo. Se una donna ha paura del buio di un parcheggio, ha certamente le sue buone ragioni.

Si dice che quella fabbrica che bruciò dopo che il padrone vi rinchiuse le 129 operaie in sciopero facendole ardere vive non sarebbe mai esistita, ma la realtà della condizione femminile nel mondo è sotto i nostri occhi ogni giorno, anche quando non si verificano eventi tanto eclatanti da lasciare “memoria storica” o prove effettive.

Ordunque, visto che non è una festività e che ci tocca lavorare lo stesso, facciamo almeno in modo che quelle 129 donne, delle quali ancora in molti si fregiano in questo giorno, abbiano ancora un senso. Evitiamo di trasformare la Festa della Donna nell’ennesima festa di plastica.

Il consumismo, l’allegria e il discutibile divertimento associato a questa giornata, contribuiscono a far dimenticare i sacrifici, le difficoltà e gli abusi che le donne hanno subìto nel corso dei secoli e continuano a subire. Ecco perché molte donne hanno smesso di riconoscersi in questa festa.

Stasera, lo sappiamo, si apriranno le gabbie. E io di certo non uscirò per mescolarmi alle scimmie.

Essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai (Oriana Fallaci)

Auguri a tutte per la Festa della Donna. Che sia un modo per ricordare agli uomini quanto siamo forti, sensibili, poliedriche e strabelle. Sempre. Se ce ne fosse bisogno, pure per ricordarlo a noi stesse, anche se fino a ieri non ce ne siamo dimenticate e – a parte stasera -non lo faremo domani.

Donna, so che tu comprendi il bambino che è nell’uomo. Ti prego, ricordati che la mia vita è nelle tue mani e… donna, tienimi stretto al tuo cuore. Anche se siamo distanti, non separiamoci. Dopotutto è scritto nelle stelle (John Lennon)

***

Ma sono qui. Amo dirtelo. Voglio restare insieme a te. Ad ogni costo (Vasco Rossi)

***

AD OGNI COSTO

Yo

9 pensieri riguardo “Il posto della donna è in cucina”

  1. Non mi stancherò mai di dire che certe ricorrenze (non certo san valentino o anche la festa della mamma stessa) debbano mantenere la loro connotazione e essere un momento anche colorato di puntare l’obiettivo, focalizzare, ‘il ‘ problema.
    Nelle recenti elezioni politiche italiane meno del 30% sono le donne elette al Parlamento e questo ben al di là dei drammi che si consumano in tutto il mondo, sono un segnale di mancanza di cultura (anche da parte delle istituzioni).
    Io prendo il mio simbolico rametto di mimosa grata di poterlo fare e nel rispetto di quante soffrono ed è a loro che dedico la ‘festa’.

    sherabbraccidisorellanzaffettuosi

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  2. Diffida sempre da quelli che dicono di essere dalla parte delle donne, che dicono che le donne sono meravigliose ecc…sono quelli che poi fanno tutto l’opposto. Non credo alla festa della donna perchè viviamo ancora in un mondo maschilista e chi lo permette sono le donne stesse.

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